Pluralismo e qualità dell'istruzione: bene comune per i ragazzi
26 NOVEMBRE 2017
Sistema scolastico, valori, educazione, Chiesa quale alleata di scuola e famiglia. «Questi i temi che sono stati affrontati nell’incontro “Esserci per educare… le nuove generazioni” che ha visto la partecipazione della ministra dell’istruzione Valeria Fedeli e del Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della CEI.
Presenti alla tavola rotonda anche Roberto Gontero presidente di AGeSC (Associazione genitori scuole cattoliche), Marco Masi presidente di CdO Opere Educative, don Marco Sabbadini, presidente di CONFAP (Confederazione nazionale formazione aggiornamento professionale), Virginia Kaladich presidente di FIDAE (Federazione istituti di attività educative), Luigi Morgano, vice-presidente di FISM (Federazione italiana scuole materne) e Rosa Cortese, presidente di MSC Fidae (Movimento studenti cattolici).
Nasce il Gruppo di lavoro per la definizione del costo standard di sostenibilità per gli studenti. Ad annunciarlo la ministra dell’istruzione Valeria Fedeli, nel corso del convegno “Esserci per educare… le nuove generazioni” svoltosi oggi, sabato 25 novembre, all’interno del Festival della Dottrina Sociale della Chiesa di Verona, che ha visto la partecipazione anche del Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della CEI. «Credo sia giunto il momento dopo 17 anni – ha esordito la ministra Fedeli – di cominciare a fare sul serio sul pluralismo educativo e sull’offerta formativa per il diritto allo studio, anche per le scuole paritarie cattoliche. Ci tengo ad annunciare di aver firmato la costituzione del Gruppo di lavoro per la definizione del costo standard di sostenibilità per gli studenti, uno dei punti che io ritengo fondamentali per iniziare a far un percorso insieme». Un percorso che dovrebbe portare alla completa attuazione della legge 62 del 2000, sulle “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”.
La tavola rotonda è stata intesa come momento di confronto tra diversi attori del “sistema scuola”, per analizzare a fondo il mondo dell’istruzione ed evidenziare le possibilità e le buone pratiche da promuovere, favorendo così il pieno e corretto sviluppo delle nuove generazioni. «Il sistema italiano senza le scuole paritarie – ha proseguito la ministra – sarebbe povero di qualità e di pluralismo. Nel tempo c’è stato un equivoco per cui in passato scuola paritaria significava scuola di serie B, cioè non qualitativa. Io credo si sia fatto un lavoro straordinario negli ultimi anni perché insieme abbiamo perseguito la qualità e abbiamo chiuso quelle esperienze che non erano adeguate agli standard per le nostre ragazze ed i nostri ragazzi. Perché il vero pluralismo nasce dalla convergenza di qualità nel sistema formativo e dalle differenti modalità delle offerte didattiche».
Resta necessario ristabilire quell’alleanza educativa scuola-genitori che, soprattutto negli ultimi anni, sembra aver perso la sua efficacia. «Sono qui con i rappresentati sia dei genitori che degli studenti – ha aggiunto la ministra -. Credo che questo significhi un rilancio molto serio di un patto di corresponsabilità educativa tra scuola – docenti e studenti – e famiglie, perché questo è un obiettivo comune. Quindi la parola fedeltà è fedeltà ai principi della costituzione italiana».
Ma di fronte da una società in rapido cambiamento, cambiano anche i valori da trasmettere alle ai ragazzi? «Più che i valori da trasmettere ai giovani – ha evidenziato il Cardinale Gualtiero Bassetti – deve cambiare il nostro atteggiamento interiore nei confronti delle nuove generazioni. Questi ragazzi sono fragilissimi, hanno bisogno di essere accolti con cuore paterno e materno, hanno bisogno di essere sostenuti, di essere accompagnati e integrati in tutte le lacune che purtroppo trovano nella loro vita. Spesso trovano una società che è matrigna, che li strumentalizza per diversi scopi».
La Chiesa dunque ha oggi un impegno rinnovato in tema di educazione. «Educare – ha proseguito il Cardinale – è il compito specifico della Chiesa, ed educare è alla fine evangelizzare: è il primo compito che abbiamo nei confronti dei ragazzi. Anche le nostre scuole cattoliche dovrebbero usufruire di quegli stessi diritti di cui usufruiscono tutte le scuole, perché le nostre sono scuole paritarie, pubbliche, dove accogliamo tutti senza distinzione di razza o religione». Un contesto, quello in cui si trova ad operare la Chiesa oggi, che non può non tener conto della “frattura generazionale” che caratterizza l’Italia. «È necessario un patto – ha concluso il cardinale Bassetti – perché viviamo in una società così complessa che da solo non ce la fa più nessuno. La scuola non può affrontare da sola tutti i problemi che comporta il mondo giovanile e le varie fragilità, mentre la famiglia è spesso molto debole. La Chiesa, in tale senso, è un’alleata qualificata sia della famiglia che della scuola».