Radio Vaticana: intervista a mons. Adriano Vincenzi

  18 NOVEMBRE 2014
Festival Dottrina Sociale a Verona apre con videomessaggio del Papa

“Oltre i luoghi dentro il tempo”. E’ il titolo della quarta edizione del Festival della Dottrina Sociale, che a Verona – da giovedì a domenica – coinvolgerà vescovi, ministri, imprenditori e sindacalisti.

Ad inaugurare l’avvenimento un videomessaggio di Papa Francesco a cui seguirà una tavola rotonda a cui prenderà parte mons. Mario Toso, segretario del dicastero “Giustizia e Pace”. Per una presentazione dell’evento, Alessandro Gisotti ha intervistato Mons. Adriano Vincenzi, presidente della Fondazione Toniolo e coordinatore del Festival.

R. – La scelta di questo tema è molto concreta. L’esperienza comune è che andare avanti così in ambito sociale ed economico non ha futuro, questo è percepito. Quindi bisogna andare oltre. Dire: “Oltre i luoghi, dentro il tempo” significa attivare ciò che c’è di positivo, ipotizzare qualcosa di nuovo, non abbandonandoci alla fantasia – perché si potrebbe andare oltre il tempo facendo un volo pindarico – ma stando dentro il tempo. Quindi, “Oltre i luoghi, dentro il tempo” vuol dire il nuovo come risposta ai bisogni di oggi.

D. – Come si articola questo evento?

R. – Abbiamo pensato questo evento come un mosaico dove ci sono varie realtà che hanno una loro soggettività: andiamo dai direttori del personale, ai commercialisti, alla cooperazione, alle banche, al welfare, all’ambiente, … Quindi abbiamo cercato di evidenziare una pluralità di soggetti che però si riconoscano e convergano nella visione che è espressa nella Dottrina Sociale della Chiesa.

D. – Questo evento, proprio come l’anno scorso, si aprirà con il videomessaggio di Papa Francesco; chiaramente una grande gratificazione per tutti voi, ma è anche il segno della grande attenzione del Papa per la Dottrina Sociale …

R. – Colgo l’occasione per ringraziare il Santo Padre per questa attenzione al festival. È chiaro che questo festival si muove in linea, ad esempio con l’Evangelii Gaudium, per quanto riguarda la dimensione sociale dell’annuncio. Quindi mi sembra che oggi ci sia una sintonia tra il festival e il pensiero che il Papa ha espresso nell’Evangelii Gaudium. Credo che si voglia fare anche qualcosa di più insomma, non solo una sintonia: qui si vorrebbe vedere se qualcuno inizia a rispondere a quello che il Papa dice, in modo che l’annuncio poi si traduca anche in un’operatività virtuosa.

D. – Da ultimo, quali sono le sue speranze proprio come promotore, organizzatore principale di questo festival giunto alla quarta edizione?

R. – La speranza più grande è che il lievito del Vangelo riesca a dar vita e a informare le realtà temporali con la forza del Vangelo. C’è bisogno di dare un’anima alla realtà. Quindi il grande sogno è questo: dare, generare vita, mettere l’anima dentro le cose, perché allora sarà per tutti più soddisfacente e più bello vivere e impegnarsi.

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